Negli anni Settanta il professore di psicologia Albert Mehrabian ha dimostrato con vari esperimenti quella che è diventata la regola del 7-38-55 della comunicazione.

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In pratica ha suddiviso la comunicazione tra due soggetti in tre blocchi:

  • il contenuto (quello che si comunica)
  • il tono (come lo si comunica)
  • il linguaggio del corpo (postura, espressioni, etc).

I numeri della regola indicano la percentuale di rilevanza di questi blocchi, 7% contenuto, 38% il tono, 55% il linguaggio del corpo.

Da questo possiamo capire che la comunicazione online, che sia un articolo un post un commento o una risposta, è destinata all’incomprensione o all’errata interpretazione. Purtroppo, le persone sono portate a scrivere come se avessero l’interlocutore davanti, dimenticando che persino una chat è una comunicazione asincrona. Non si ha l’immediato feedback dal destinatario del messaggio, manca il 55%, mancano le sue reazioni dirette, immediate e inconsce a quello che stiamo comunicando.

La situazione si complica se sono post o articoli destinati ad una grossa utenza. Il feedback o i commenti li si hanno solo al termine della comunicazione, quando il post è stato letto, non sono disponibili le reazioni mentre lo si sta leggendo.

Se le stesse parole le stesse leggendo un relatore sul palco avrebbe un feedback immediato dal pubblico, osservandolo, non deve aspettare la fine per l’applauso, i fischi finali o leggere il questionario di feedback per capire che la gente si stava annoiando.

Nella comunicazione scritta il 55% del linguaggio non verbale manca e non è sostituibile.

Sul 38% del tono si può lavorare. La grammatica, la struttura della frase, la scelta dei termini adatti danno un “tono” al messaggio scritto. È preferibile usare termini positivi, evitare le frasi al passivo e andare subito al punto per evitare lunghi giri di parole. Il tono può essere convogliato con la spaziatura tra i testi (un blocco unico spaventa), con l’uso di colori, immagini ed emoticons. Ovviamente tutto in linea con la propria identità e la strategia di comunicazione per quel canale.

Il 7% che rappresenta il messaggio che dovete far passare deve essere espresso in maniera chiara nel titolo, nei sottotitoli e spiegato in maniera efficace nel testo per chi ha tempo e voglia di proseguire nella lettura. La vecchia regola che bisogna scrivere non per sé stessi ma per essere capiti va in questa direzione. Con tutta la fatica che avete fatto per catturare l’attenzione sarebbe un suicidio usare grandi paroloni tecnici (per dimostrare quanto siamo bravi) o slang e termini stranieri (per far vedere che siamo al passo coi tempi).

Scegliete con cura tutte le parole e soprattutto prima di pubblicare qualsiasi messaggio rileggetelo a voce alta, se non suona bene a voi state certi che suonerà addirittura peggio ai lettori.

Ricordate sempre che anche in mancanza di linguaggio corporeo che accompagna il messaggio è fondamentale usare la regola del “come lo si dice è più importante di quello che si dice”, perché in caso di eventuale incomprensione quello che resta è il come.

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