Cos’è l’elevator pitch e perché è importante averlo su LinkedIn

L’elevator pitch che Google misteriosamente traduce in “passo dell’ascensore” (sic!) è una breve presentazione della durata di massimo trenta secondi, praticamente il tempo medio di un tragitto in ascensore.

Il termine arriva dagli anni d’oro dell’industria del cinema di Hollywood quando gli sceneggiatori approfittavano della presenza di un produttore o di un dirigente degli studios nello stesso ascensore per presentargli la loro storia e convincerli a farne un film.

Nel mondo del business tradizionale è l’equivalente del “Parlami di te” in un colloquio di lavoro o “Di cosa si tratta” alla presentazione di un’idea o “Che cosa fate?” per capire l’attività di un’azienda.

Rimanendo al mondo del cinema uno dei più classici esempi di elevator pitch è quello del climax del film “Working Girl, una donna in carriera” quando c’è la resa dei conti tra Katharine (Sigourney Weaver) e Tess (Melanie Griffith). Tess ha giusto il tempo del viaggio in ascensore per convincere il magnate Trask che è stata lei ad avere l’idea di proporre la fusione tra le due aziende. Pochi secondi che le hanno reso giustizia.

Se si fosse “panicata” o peggio avesse perso tempo in preamboli o se la spiegazione fosse stata macchinosa e contorta la povera Tess sarebbe tornata tristemente a casa e non avremmo avuto il classico lieto fine che piace tanto a Hollywood.

Estote parati – siate pronti

Un elevator pitch è sempre importante averlo pronto, perché a rifletterci bene sono molte le occasioni in cui inconsciamente ci si trova ad usarlo, dagli incontri causali in fiere, seminari, viaggi a quelli programmati in meeting e appuntamenti di lavoro. Sono opportunità che è meglio non sprecare o lasciare al caso.

Certo chi ha una buona e sciolta parlantina, una sicurezza di se può anche pensare di cavarsela con l’improvvisazione, ma trenta secondi sono veramente pochi e occorre essere preparati per sfruttarli tutti al massimo.

Che cosa c’entra LinkedIn?

Nella pagina aziendale o nel profilo individuale l’equivalente dell’elevator pitch sono le prime tre righe di descrizione nella sezione Panoramica o Chi Siamo. Quelle parole servono per cercare di convincere l’interlocutore a proseguire nella lettura della Company Page o del Profilo, a indurlo a rimanere con voi quando si aprono le porte dell’ascensore.

Molti non sanno o dimenticano che nell’introduzione di LinkedIn sono mostrate le prime tre righe inserite nella pagina Chi Siamo.
Un algoritmo le estrae automaticamente dal contesto e le compatta (le righe vuote e gli a capi vengono ignorati), facendo così perdere ogni riferimento con il resto del testo nella pagina.

Attenzione quindi quando si crea la pagina Chi siamo, le prime tre righe devono poter vivere in forma autonoma ed avere un senso compiuto (controllare che non vengano interrotte a metà frase)

Valutare a fondo cosa scrivere, perché è quello il primo, se non l’unico, messaggio che leggeranno sull’azienda.

Come si crea un’introduzione efficace

Chi siamo o chi vogliamo?

Su LinkedIn la presenza dell’azienda ha diversi scopi, ma quello principale è attrarre talenti, convincerli che è la società che fa al caso loro.

L’obiettivo dell’introduzione è cercare di rispondere alla domanda “perchè dovrei venire a lavorare per questa azienda?”

La storia, cosa fate, i successi, i riconoscimenti, il fatturato, la sostenibilità, l’impegno sociale, sono tutte informazioni importanti che in qualche modo saranno presenti nel seguito della pagina e approfonditi in articoli e post.

Nell’introduzione bisogna puntare su quelli importanti, quelli su cui si vuole porre la maggiore enfasi.

Per aiutarvi a trovare la giusta frase introduttiva, queste domande vi aiuteranno a chiarirvi le idee.
  • Che cosa fa l’azienda ?

  • Chi sono i clienti ?

  • Perché è migliore della concorrenza ?

  • Quali sono la missione e la visione ?

  • Quali vantaggi e benefici offre ?

Il modo in cui si scrive è tanto importante quanto quello che si scrive

La scelta dell’obiettivo orienta anche lo stile e il contenuto di tutta l’introduzione. Ad esempio:

  • Siamo l’azienda leader nel settore xy
  • Da anni forgiamo esperti nel settore xy
  • Entra a far parte della più grossa realtà del settore xy

Stesso concetto, diversi approcci.

Generare il dubbio

Indipendentemente dal taglio che si vuol dare all’introduzione è importante strutturare il testo in modo da catturare l’attenzione e suscitare la curiosità.

Lo scopo dell’elevator pitch così come dell’introduzione nella pagina LinkedIn non è quello di convincere immediatamente, ma bensì quello di generare nell’interlocutore la curiosità.

Chi legge deve trovare un motivo per proseguire, deve avere il dubbio che se decidesse di lasciare la pagina potrebbe perdersi qualcosa di importante. Per farlo un modo efficace è porre delle domande. Ad esempio:

 

Dite la verita anche il vostro cervello in questo momento dopo aver letto l’ultima frase è andato alla ricerca di qualche ricordo.

Lo scopo della domanda è questo, generare un legame, scatenare anche solo per pochi istanti una reazione. Questo inevitabilmente cambia le dinamiche di lettura e crea una connessione più profonda.

Chi siete, Cosa fate, Cosa volete

Nella pagina sono disponibili diverse aree in cui inserire queste informazioni. La fascia di intestazione che contiene il banner dell’immagine, il logo, il settore di appartenenza, l’indirizzo e la tagline servono principlamente a definire l’azienda e dare già un’idea di massima di chi siete e cosa fate (per informazioni sull’intestazioni leggi il post dedicato).

La pagina Chi siamo è lo spazio in cui si aggiungono informazioni utili per descrivere l’azienda, avendo l’accortezza di evitare lunghissimi e complicati blocchi di testo.

Nell’introduzione, le famose prime tre righe, dovete inserire il vostro elevator pitch, dovete far capire cosa volete facendo attenzione a mantenere una coerenza con il resto delle informazioni inserite.

Se ad esempio scrivete “il valore aggiunto è la qualità e la professionalità del nostro personale” non ha molto senso mettere nell’immagine la foto di un prodotto o di un macchinario.

Leggere ad alta voce

Una volta completata la frase rileggetela ad alta voce, potete capire se è fluida, se scorre bene, se non ci sono parole troppo complesse.

La frase deve suonarvi convincente e deve essere strutturata in modo che possa anche essere usata efficacemente in un incontro di persona… magari in ascensore.

Più sarà chiaro e immediatamente comprensibile il vostro obiettivo, più facile sarà intercettare i potenziali soggetti interessati.

Il mio elevator pitch

Perché contattarmi? Perché sono specializzata ad aiutare professionisti e aziende a migliorare la propria visibilità su LinkedIn. Il vostro successo è la mia soddisfazione.
Adesso vi devo salutare sono arrivata al mio piano 🙂

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