Costruire un piano editoriale sulle aspettative del cliente
Un buon piano editoriale è alla base di una strategia vincente di branding
Pubblicare e condividere contenuti è decisamente l’attività di social business più importante ed è fondamentale avere un approccio strategico coerente nel proprio piano editoriale. Una buona strategia di piano editoriale è alla base di una vincente strategia di branding sia per mantenere attiva la curiosità dei clienti, o prospect, che per creare l’identità e l’immagine aziendale.
La chiave è fornire soluzioni. Soluzioni a problemi, soluzioni a dubbi, soluzioni a curiosità. Un articolo o un post deve sempre colmare questa “richiesta di aiuto”.
Il piano editoriale deve avere una struttura variabile, ma bilanciata nel suo flusso di informazioni pubblicate. Occorre variare il tipo (articolo, intervista, lista, sondaggio, condivisione, notizie), il modo (testo, infografica, video, audio) e il contenuto.
Per il contenuto è importante coprire le tre aree fondamentali che sono: fornire informazioni utili, promuovere il proprio brand e dare notizie sull’azienda.
Ad esempio, durante il lungo periodo della pandemia Covid molte aziende hanno pubblicato post su come si erano organizzate (info) e comunicazioni su donazioni e iniziative di volontariato (brand).
Sono state create diverse teorie sul giusto mix e la più accreditata è la regola del 10-4-1.
La regola del content marketing
Costruire il piano editoriale sulle aspettative del cliente
“Se sei concentrato sui concorrenti, devi aspettare fino a quando un concorrente fa qualcosa. Se sei concentrato sul cliente, puoi essere un pioniere.”
Jeff Bezos – Fondatore e CEO di amazon.com
Il cliente e le sue aspettative devono guidare tutte le scelte aziendali, il mondo è cambiato, il pubblico (l’audience) è maturato e ogni scelta fatta in termini di prodotti e servizi è più approfondita e consapevole.
Oggi bisogna essere in grado di rispondere efficacemente alle seguenti domande:
• Come possiamo aiutare i nostri clienti a soddisfare le proprie esigenze o risolvere dubbi e problemi ?
• Quali sono le aspirazioni dei clienti e come possiamo aiutarli a raggiungerle?
• In che modo i clienti preferiscono entrare in contatto con il nostro brand?
• Come possiamo, in quanto azienda, adeguarci alle abitudini dei nostri clienti?
• Quali relazioni i clienti si aspettano che stabiliremo con loro?
• Per quale valore i clienti sono davvero disposti a pagare?
L’esempio di Itunes
La gente preferiva scaricare illegalmente musica, piuttosto che pagare così tanto per i CD, una minima parte di pirati voleva la musica gratis, la maggior parte comunicava un’esigenza di musica anche di qualità non perfetta ma ad un prezzo accessibile. Apple ha catturato questa insoddisfazione, questa nuova abitudine, questa aspirazione e l’ha trasformata in un nuovo modello di business.
Sono molti gli esempi simili di aziende e brand che hanno visto crescere il proprio successo semplicemente entrando in empatia con i propri clienti. Hanno capito che a tutti i dati di cui erano in possesso (clusters, analisi demografiche, metriche di profilazione, ecc) andava associata una valutazione accurata a livello emotivo/relazionale del cliente. In pratica hanno cercato di comprendere:
• l’ambiente in cui vive e lavora
• cosa è veramente importante per il cliente, quali sono le sue emozioni
• quali sono i suoi comportamenti abituali
• cosa lo preoccupa e quali sono le sue aspirazioni personali
Nella vostra storia l’eroe deve essere il cliente
Fin da bambini le storie ci aiutano a semplificare la comprensione del mondo e creano legami indissolubili con chi le racconta.
Lo storytelling aiuta a raccontare in modo unico un’azienda e a comunicare con efficacia un prodotto o servizio e, se sono buone storie, ad attirare nuovi ascoltatori.
Le storie che catturano sono quelle in cui ci si immedesima nel protagonista per questo deve essere sempre la prospettiva del cliente il punto di partenza creativo per una storia che lo emozioni. Deve sentirsi protagonista della nostra narrazione e diventarne l’eroe.
Se mostriamo al nostro cliente di conoscere le sfide che e gli ostacoli che deve superare e lo guidiamo nelle soluzioni per raggiungere i suoi obiettivi, diventiamo i suoi mentori e avremo la sua fiducia.
Se vuoi creare contenuti innovativi e inizia a pensare alle tue Personas!
Il piano editoriale, il filo che lega l’avventura del cliente
Così come le singole storie devono avere come protagonista il cliente anche il piano editoriale deve essere pensato in funzione delle aspettative del cliente. Un articolo, un post, un’immagine, un video per quanto belli, interessanti e utili devono essere inseriti in un contesto più ampio.
Una pianta per quanto originale e bella, se messa a caso in mezzo a tante altre in un fitto bosco diventa pressoché invisibile.
Il piano editoriale è come la creazione di un percorso guidato in un giardino botanico, dove ogni ogni post, articolo, contenuto di qualità deve essere posizionato in modo armonico nei modi e nei tempi giusti.
Il piano editoriale deve essere un documento condiviso con tutti i componenti di un team multidisciplinare, uno schema ben preciso che contiene una strategia per guidare i vari autori a realizzare e pubblicare i contenuti in base agli obiettivi prefissati.
Deve essere in grado di rispondere a queste tre domande:
Cosa pubblicare? Quando pubblicare? Come gestire le scadenze?
Perché un’accurata pianificazione del lavoro è essenziale: occorre preparare un calendario editoriale e stabilire quanto tempo potremmo dedicare a questa attività. Non ci fosse si finirebbe per pubblicare a caso e il giardino botanico diventerebbe una foresta impraticabile.
La pagina aziendale di Linkedin è il luogo magico dove si svolge la storia
Sapevi che potenziali clienti, talenti, investitori, dipendenti, persone che sono fan del tuo marchio visitano regolarmente la tua pagina?
La tua Company Page è la hall in cui i membri di LinkedIn arrivano per essere accolti nella tua organizzazione.
Vogliono conoscere mission, prodotti e servizi, tendenze del settore, CEO, Manager, dipendenti e molto altro. È la prima impressione che richiede pochi secondi, non il tempo che hai dedicato a creare la pagina.
Molte aziende sottovalutano il potere della pagina aziendale.
Vedo numerose pagine aziendali dove non è chiaro quale sia l’obiettivo dell’azienda. Si capisce che non c’è una alle spalle una solida strategia LinkedIn ed è per questo che molte pagine non funzionano.
I follower sono solo una metrica quantitativa, occorre invece puntare alla qualità.
Per farlo occorre attirare i contatti giusti, ottenere le giuste candidature eccellenti e altre opportunità di crescita di awareness e reputation: un’efficace pagina aziendale è un primo passo nella giusta direzione.
Il calendario editoriale e Visual Identity
Sembrerebbe superfluo dirlo, ma molte pagine Linkedin non hanno un calendario editoriale preciso alle spalle.Costruire una pianificazione editoriale è utile per i tuoi follower, perché capiscono che c’è un filo logico che guida i tuoi contenuti e sono più invogliati a seguirlo.
Con un calendario aggiornato di contenuti, però, puoi fare delle analisi sull’andamento della pagina, capire cosa vogliono leggere i tuoi follower e concentrarti sugli aspetti di maggiore interesse per conquistare risultati in termini di KPI. So bene che questo è il punto più dolente: richiede impegno, analisi, strategia e ottimizzazione.
Avere un calendario ottimizza il lavoro del marketing team e facilita la comunicazione tra HR e Marketing e tra Vendite e Marketing che possono procedere allineati, programmando e monitorando i post senza ansia o pressioni.
Ti suggerisco ad esempio di dividere il piano editoriale in semplici categorie; ad esempio, creando delle grafiche personalizzare per ciascuna rubrica del piano. In questo modo è più facile per chi segue la pagina riconoscere immediatamente il tipo di contenuto che starà per leggere.
L’identità visiva è un elemento fondamentale nella comunicazione social, e su LinkedIn più che mai.
È facile confondere la professionalità con l’austerità. LinkedIn si è però evoluto anche dal punto di vista grafico negli ultimi anni e oggi, più che mai, la combinazione tra efficacia professionale e creatività è strategica per farsi sentire nel “rumore” del feed di LinkedIn.
La community della Pagina LinkedIn
Quando le pagina azienda non funzionano come dovrebbero, spesso è perché non si sono coinvolti i dipendenti. Molti non sanno neanche dell’esistenza di una pagina, oppure sono connessi ma non interagiscono, oppure ancora non hanno un profilo LinkedIn.
Il motore più importante per una pagina azienda sono però le attività dei dipendenti: i profili possono aggiungere la pagina azienda nelle loro esperienze lavorative, diventando così canali di traffico notevoli. Coinvolgere i dipendenti nelle attività di promozione aziendale, chiedendo loro di commentare, condividere alcuni post oppure menzionandoli direttamente nel testo del post è un buon inizio per spingere la visibilità della pagina aziendale.
Una comunicazione incentrata sull’employer branding è la strategia di comunicazione vincente per far crescere la pagina aziendale LinkedIn e rafforzare l’identità del Brand.
La strategia di comunicazione per avviare una pagina aziendale deve basarsi sulla costruzione di una vera e propria community, senza essere ossessionati sul numero di follower in senso numerico.
La community di una pagina aziendale LinkedIn è composta dai dipendenti dell’azienda stessa in primis ed è da loro che bisogna partire per creare un piano di comunicazione strategico per comunicare nel modo corretto.
I dipendenti rappresentano quindi i primi destinatari dei messaggi della pagina aziendale, e se l’azienda vuole crescere deve tener conto di questo aspetto.
Non a caso diciamo che i collaboratori sono i primi BRAND AMBASSADOR dell’azienda perché sono i primi “clienti” già affezionati al brand e devo essere incentivati a condividere i contenuti della pagina aziendale con il proprio network.
Usa questi consigli per impostare il tuo piano editoriale, oppure se vuoi contattami sarò felice di accompagnare la tua azienda per sviluppare una strategia efficace di contenuti per la pagina Linkedin.