co-mu-ni-cà-re (io co-mù-ni-co) dal latino: communicare, mettere in comune, derivato di commune, propriamente, che compie il suo dovere con gli altri, composto di cum insieme e munis ufficio, incarico, dovere, funzione. Nella comunicazione si mette in comune attraverso messaggi che esprimono intenzioni, pensieri, emozioni, informazioni.

Il termine BRAND deriva da “brandr”, antico vocabolo norvegese che significa “BRUCIARE” e indica la pratica, ancora attuale, con cui gli allevatori marchiano il proprio bestiame per RICONOSCERLO e DISTINGUERLO dagli altri, rivendicandone la PROPRIETÀ.

Le origini del termine sono quindi secolari, ma è soltanto a partire dalla fine del diciannovesimo secolo, con il processo di industrializzazione, che il brand acquista RILIEVO COMMERCIALE e diventa una RISORSA PREZIOSA PER L’AZIENDA.

Il Brand è la combinazione di elementi quali nome, slogan, logo, comunicazione, storia aziendale e reputazione che funzionano come segno distintivo ed esclusivo di un’azienda. Il brand (o marca) racchiude in sé l’immagine e la notorietà aziendale che la differenziano dai competitor, determinando il rapporto con i clienti e gli altri stakeholder.

Nel 1969 Larry Light già affermava: “La battaglia del marketing sarà tra le marche. Le aziende e gli investitori vedranno nella marca l’asset più prezioso. Conta più avere mercati che avere fabbriche e, l’unico modo per avere mercati è possedere le marche che dominano i mercati.”

Il Branding è l’insieme delle attività operative e strategiche che riguardano la gestione e il consolidamento di una marca nel mercato e che contribuiscono alla differenziazione di un prodotto rispetto a quello dei competitor grazie ad azioni che vanno dalla creazione di segni distintivi come nome o logo alla produzione di branded content.

La definizione secondo P. Kotler è “Il branding è conferire ai prodotti e ai servizi la forza di un brand.”

Un prodotto è ciò che si vende, un brand è l’immagine percepita del prodotto che si vende, e il branding è la strategia per creare quell’immagine.

Il Brand Ambassador è noto come il portavoce della marca, è il professionista interno o esterno all’impresa con il compito di promuovere la marca, migliorare la reputazione e stimolarne le vendite.

Il brand ambassador si avvale degli strumenti di comunicazione tipici dell’impresa – (advertising e Public Relations o PR) – e, in particolar modo, dei cosiddetti new media per accrescere la notorietà di marca agli occhi dei potenziali clienti.
L’attiva presenza sui social media dei brand ambassador fa apparire il brand come aperto e accessibile agli occhi del target.
Il ricorso ad interazioni personalizzate con clienti e prospect, inoltre, contribuisce a creare una identità di marca più chiara, oltre che una percezione positiva del brand nella mente del consumatore.

Per definizione la BRAND REPUTATION rappresenta per qualsiasi azienda (che questa offra prodotti, servizi, contenuti) il FATTORE CARDINE del suo business sia online che offline.

LA BRAND REPUTATION ONLINE COINCIDE CON LA CONSIDERAZIONE E STIMA CHE GLI UTENTI, TRA CUI GLI STESSI CLIENTI, HANNO DI UN MARCHIO.

E i clienti fidelizzati sono il tesoro di ogni impresa.
La fedeltà è un impegno morale tra persona e azienda, strettamente legato ai comportamenti dell’impresa nel tempo e non solo a singole attività di vendita. Il concetto fondamentale è la reciprocità: se vuoi creare relazioni durevoli con i tuoi clienti, devi intraprendere un percorso costante fondato sulla tua capacità di generare fiducia.

La fiducia crea nelle persone la volontà di fare affidamento su di te, riduce il livello di incertezza della relazione e pone il consumatore nella condizione di nutrire aspettative sul comportamento futuro dell’impresa.

La pagina aziendale o Company Page su LibkedIn è il biglietto da visita della tua organizzazione. Aiuta gli altri membri a saperne di più sulla tua azienda, scuola o università, sul tuo brand, sui tuoi prodotti e servizi e sulle tue opportunità di lavoro. Per interagire con i membri su LinkedIn come organizzazione, devi avere una Pagina LinkedIn.

Alcuni dei vantaggi di avere una pagina aziendale attiva ed efficace:
– ottenere riconoscibilità, notorietà e reputazione (branding);
– raggiungere nuovi contatti
– fidelizzare i propri clienti
– cercare nuovi collaboratori (recruiting)
– engagement collaboratori

L’Employer branding è il processo di costruzione della reputazione di un’azienda in quanto datore di lavoro, attraverso un insieme di iniziative volte a posizionarla in un determinato modo nella mente dei potenziali candidati, degli attuali dipendenti e di altri stakeholder.

Tradizionalmente si fa Employer Branding quando c’è la necessità, per l’azienda, di intercettare particolari figure da inserire in organico, ma si fatica a trovarle per la competizione presente sul mercato.

Ma l’Employer Brand è importante perché oggi le persone sono sempre più attente ai valori dell’azienda e al modo in cui l’azienda tratta le proprie persone e rispetta la diversità e l’inclusione.

Se l’azienda ha una pessima reputazione come datore di lavoro i clienti possono decidere di portare la loro fedeltà verso il brand dell’azienda e i suoi prodotti e servizi da un’altra parte, ad esempio da un concorrente con una migliore reputazione come datore di lavoro.

Purtroppo, non basta che l’azienda dica di avere certi valori: lo deve anche dimostrare.

Un’applicazione del Personal Branding in azienda è quello dello sviluppo dell’Employer Branding puntanto sul Personal Brand di alcune figure rappresentative aziendali, gli ambassador.

Le aziende che sanno valorizzare e ingaggiare i propri dipendenti come “promotori” della propria organizzazione ne hanno grandi benefici sia verso l’esterno (capacità di attraction) sia verso l’interno (miglioramento engagement, motivazione persone e clima luogo di lavoro in generale).

Ingaggiare i propri dipendenti perchè siano in grado di promuovere l’ EVP – Employee Value Proposition – che nelle parole di E.Michaels e H. Handfiled Johns e Beth Axelrod “ è la somma complessiva di tutto ciò che le persone vivono e ricevono nell’ambito del rapporto di lavoro con un’azienda: la soddisfazione intrinseca per il lavoro, l’ambiente, la leadership, i colleghi, la retribuzione e altro ancora, E’ quello che fa l’azienda per soddisfare i bisogni , le aspettative e anche i sogni dei collaboratori”.

Per approfondire ti invito a leggere il libro di Giuseppe Caliccia “Guida Pratica all’Employer Branding” ed. FrancoAngeli.

LinkedIn è un social network tra i più diffusi al mondo e in Italia conta oltre 14 milioni di iscritti. È una piattaforma professionale, la proprietà è di Microsoft, e la sua finalità è di abilitare le interconnessioni tra individui in ambito business. Negli anni ha avuto un’evoluzione sostanziale passando da social media per la ricerca del lavoro, a vera e propria piazza virtuale in ambito B2B dove i professionisti si collegano tra loro con finalità di business.

LinkedIn si presenta al grande pubblico in versione gratuita oppure, solo per chi vuole, in abbonamento a pagamentocon una serie di servizi aggiuntivi come: LinkedIn Recruiter, LinkedIn Sales Navigator, Premium Career.

Il Personal Brand riguarda la nostra capacità di influenzare il nostro target/audience. E’ un atteggiamento di “attacco al mercato”, proattivo, volto a farci considerare la persona giusta dal nostro pubblico.

IL PERSONAL BRAND È LA RAGIONE PER CUI QUALCUNO CI SCEGLIE, E ABBIAMO IL COMPITO DI COMUNICARE QUESTA RAGIONE IN ANTICIPO A CHI DOVBBIAMO INFLUENZARE.

Il Personal Branding si applica sia alle aziende che alle persone ed è innanzitutto strategia: significa studiare il contesto , preparare un piano, misurare i risultati. Allineare i valori dell’azienda con quelli delle persone.

Il termine reputazione viene dal latino “reputare”, che indica la ricorrente potatura (re-putare) di una pianta, e per estensione un giudizio reiterato.

La reputazione riguarda il nostro ruolo rispetto alla società, all’azienda, al team o settore di appartenenza. Avere una buona reputazione significa essere considerate “brave” persone e quindi condividere con un certo contesto valori umani (etica) o professionali (competenza).
La reputazione si gestisce con grandissima attenzione, in quanto generalmente determina la possibilità di sviluppare un Personal Brand efficace.

E, appunto, noi chiamiamo “reputazione” il rispetto, l’ammirazione e il credito che un gruppo conferisce al soggetto che viene collettivamente e ripetutamente giudicato degno di apprezzamento.

“Ci vogliono vent’anni per costruire una reputazione e cinque minuti per rovinarla. Se pensi a questo, farai le cose in modo diverso” Warren Buffet

Anche la reputazione più consolidata è intrinsecamente fragile, e basta un pettegolezzo, un sospetto, una diceria (appunto) contagiosa per danneggiarla: sono esattamente i cinque minuti di cui parla Buffett.

Tutte le persone di un’azienda sono preziosi portavoce del brand. Commisurato al ruolo che ognuno svolge in azienda e commisurato anche al grado di visibilità potenziale di ogni dipendente più o meno presente e attivo sui social. OGNI SINGOLA PERSONA FACENTE PARTE DI UNA ORGANIZZAZIONE PUO’ SVOLGERE UN RUOLO CHIAVE IN TERMINE DI COMUNICAZIONE CORPORATE, anche attraverso attività di personal branding.

Su questo si fonda l’ Employee Advocacy (la “promozione” dell’azienda da parte del dipendente), asset fondante per il marketing aziendale .

In primo luogo chi ci lavora può avere un profilo su tanti social network diversi, magari non gli stessi coperti dalla strategia corporate, e questo elemento aumenta di gran lunga la reach (il volume di diffusione).
In secondo luogo, il tone of voice, l’energia, di un collaboratore appassionato al proprio brand in relazione a ciò che produce è qualcosa che una comunicazione ufficiale non riuscirà mai a replicare.

Tutto questo vale a maggior ragione per gli executive, dato che il loro ruolo in azienda comporta solitamente maggiore visibilità.